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I Giganti della Sila: colossi nell’antica Selva Brutia

La loro origine risale al 1600 e sorgono sull’ultima testimonianza di quella che i latini chiamavano la “Selva Brutia”. Sono i “Giganti della Sila”, circa 60 alberi e di Pino Nero Calabro e alcuni esemplari di Acero montano, che sfiorano i 400 anni.

Ci troviamo nel Parco Nazionale della Sila, nella provincia di Cosenza. La riserva dei Giganti si trova a circa 1400 metri di altezza e al suo interno si possono ammirare queste bellezze naturali che possono superare i 45 metri di altezza e i 2 metri di diametro. Maestosi e imponenti, i Giganti ci hanno proiettato in una dimensione dove la natura si mischia con storia e leggenda. Entrando nella riserva si lascia indietro il mondo come lo conosciamo e ci ritroviamo immersi in una natura ancora incontaminata, bellissima e che dona una sensazione di pace interiore.

Un po’ di storia

Le origini dei Giganti risalgono al 1600, quando i baroni Mollo piantarono questo bosco nel loro latifondo che risale all’antica foresta silana conosciuta dai Romani, i quali utilizzavano le preziose risorse di legno per costruire le navi da guerra. Si pensa che l’ultimo disboscamento di questo luogo meraviglioso sia avvenuto verso la fine della seconda guerra mondiale, e che gli alberi furono tagliati come tributo. Oggi la riserva è stata data in concessione al Fai  (Fondo per l’Ambiente Italiano) dal Parco Nazionale della Sila con lo scopo di garantirne la tutela e la valorizzazione.

La Riserva

Il bosco è costituito da 53 alberi ultrasecolari di Pino Nero di Calabria e alcuni esemplari di Acero Montano. I Giganti sono pini alti fino a 45 metri e con un diametro fino a quasi 2 metri e dall’età media di 350 anni. La riserva si snoda attraverso un percorso naturalistico che ti porta alla scoperta dei giganti,  e a molte varietà di flora e fauna: piante officinali e alberi da frutto. In più sarà possibile ammirare lo scoiattolo nero meridionale correre su e giù per gli alberi. Per i più fortunati sarà possibile scorgere il picchio verde e il raro picchio rosso. Particolarità della riserva sono anche gli alberi caduti detti Pinosauri, per la loro somiglianza ai dinosauri dovuta alle dimensione. Bellissimi da vedere anche le Necromasse, alberi morti che aiutano la biodiversità del luogo. In una riserva infatti nulla si toglie o si distrugge e gli alberi morti restano lì per il corso naturale delle cose. Durante il percorso sarete attirati dall’Abbraccio, due alberi maestosi i cui rami sono stretti un dolcissimo e naturalissimo abbraccio.

Come arrivare

La riserva è ben segnalata: basta percorrere la SS 107 Paola Crotone e arrivare a Spezzano della Sila, al bivio di Croce Magara. Una volta arrivati è possibile acquistare il biglietto in loco o prenotare la visita sul sito Fai. E’ possibile visitare in autonomia o con guida. Il costo del biglietto è di 6 euro, ridotto 3 euro per i ragazzi dai 6 ai 18 anni e per gli studenti dai 19 ai 25. Gratis da 0 a 5 anni e per gli iscritti al Fai. In più ci sono altre convezioni tutte consultabili sul sito. Il percorso è davvero molto semplice, circa 1 km,  e anche percorribile con il buon passeggino e carrozzella grazie ad entrata e tratte apposite. Un po’ prima della riserva è presente anche un ristorante.

La Sila, posto meraviglioso

Inutile tentare di descrivere la meraviglia negli occhi di un bambino. La nostra piccola Emma è rimasta tutto il tempo con il naso all’insù, scattando tantissime fotografie, e infilandosi nei tronchi giganti che sembrano grotte. Nel suo immaginario gnomi e folletti erano lì a spiarci e perché no potrebbe anche essere vero vista la magia del posto. La riserva dei Giganti della Sila è un posto unico nel suo genere che cattura l’anima e regala una full immersion in una natura incontaminata e preziosa. Armatevi di scarpe comode, acqua e macchina fotografica e lasciatevi coinvolgere dalle emozioni.

Emmainvaligia

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